AFS Service Audio e Luci ha seguito i famosi comici durante le rappresentazioni de “Il Vangelo secondo Carlo & Giorgio” al teatro dei Frari a Venezia e al teatro Toniolo a Mestre nel mese di ottobre. Tre repliche a Venezia e una a Mestre, completamente sold out, per uno spettacolo coinvolgente, divertente e serio allo stesso tempo.

Per lo spettacolo AFS ha curato audio, luci e proiezione dei numerosi contributi video: dalla fornitura del materiale richiesto dalla produzione all’allestimento e alla gestione.

Di seguito alcune foto della serata realizzate da AFS e un articolo a cura di Alvise Sperandio apparso oggi, 27 ottobre 2016, ne “il Gazzettino”.

 

Un vangelo tutto da ridere con Carlo & Giorgio in scena

L’EVENTO Settecento giovani al Toniolo e applausi a scena aperta

2016-10_carlo-giorgio-tonioloTante risate per uno spettacolo che è serissimo. Il Vangelo secondo Carlo & Giorgio è questo: parla il linguaggio dei ragazzi e riesce a portare loro un messaggio di fede molto più efficacemente di tante lezioni di catechismo. Le gag del duo comico ieri sera hanno entusiasmato gli oltre 700 ragazzi delle scuole medie che hanno gremito il teatro Toniolo per la tappa mestrina di un lavoro nato e costruito con la Curia e che la settimana scorsa era già stato presentato con ben tre repliche ai Frari per il centro storico. «Un’iniziativa innovativa che mette assieme divertimento e trasmissione di contenuti notevoli, decisivi per la vita», spiega don Valter Perini, direttore dell’ufficio catechistico che ha coordinato la preparazione.Lo spettacolo dura neanche un’ora, perché poi l’attenzione dei ragazzi rischia di scemare, e si cala volutamente nel loro quotidiano. Gesù viene paragonato al cellulare, per dire che dovrebbe essere la cosa più importante. Poi viene simpaticamente raccontata la parabola del figliol prodigo che «si era perduto e si è ritrovato», dalla storia di uno studente bocciato e comunque accolto a braccia aperte dai genitori. E ancora, c’è un dialogo tra Gesù maestro e gli allievi di una classe, con un altro celebre passaggio, quello del perdonare 70 volte 7, cioè sempre. Si parla di misericordia, «che vuol dire ascoltare, consigliare, aiutare e perdonare», mentre l’Anno santo volge al termine. La scenografia è essenziale, sul palco non ci sono più di due sgabelli e altrettanti leggii e il gioco di luci e suoni accompagna i diversi momenti, intervallati dal nocciolo che si vuole arrivi ai ragazzi: «Vangelo vuol dire bella notizia. In tutta la sua vita Gesù non ha fatto altro che mostrare che Dio ci ama e ci vuole felici», hanno scandito a più riprese Carlo e Giorgio, in scena con abbigliamento casual, maglietta, jeans e scarpe da ginnastica. Nel backstage, tra il serio e il faceto i due spiegano che «siamo stati folgorati sulla via di Damasco. Abbiamo ricevuto la proposta dall’Alto e abbiamo risposto subito di sì. E siamo disponibili ad altre repliche», anche perché in tanti non sono riusciti ad avere il biglietto. All’uscita dal teatro, i catechisti sorridono e promuovono lo spettacolo a pieni voti: «Molto adatto, con tanti riferimenti che neppure io conoscevo. Ci voleva», afferma Amelio Petrella di San Pietro Orseolo. «I ragazzi sono elettrizzati. Il parallelismo con la loro vita è azzeccato, c’è bisogno di parlare un linguaggio che capiscano», sottolinea Nerella Zorzetto di Santa Maddalena di Oriago. «Bravi. Hanno fatto applaudire il Vangelo, vuol dire che i ragazzi l’hanno sentito loro», sostiene Alvise Fiume dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo. E mentre gli adulti radunano i gruppi per tornare a casa, i giovanissimi si accalcano per ripetersi la battuta che è piaciuta di più e che raccontano fuori, ai genitori venuti a prenderli. © riproduzione riservata